Le associazioni d’impresa abruzzesi e della provincia di Pescara, Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confesercenti, promotrici dell’odierna giornata di mobilitazione indetta da Rete Imprese Italia, nel condividere i temi generali posti al centro della riflessione dell’opinione pubblica, delle istituzioni, dei mezzi di informazione, intendono sottolineare alcune delle specificità legate alla condizione della nostra regione.

“Una regione, va ricordato, che manifesta – pur nella generale crisi che vive il nostro Paese – segni peculiari e specifici di tipo recessivo, confermati peraltro da diversi indicatori generali (tasso di occupazione, erogazione del credito alle imprese, andamento dell’export, tasso di mortalità delle imprese, prodotto interno lordo) che la pongono in coda alla graduatoria dei territori italiani e perfino del Mezzogiorno d’Italia (come nel caso del Pil). Un caso particolare, quello dell’Abruzzo (e della provincia di Pescara) che si traduce nell’indicazione di alcuni obiettivi comuni.

1) Rilanciare lo sviluppo, a partire dal credito
Va posta con urgenza all’attenzione del confronto con istituzioni, forze politiche e sociali, la questione del rilancio dello sviluppo della nostra regione. Sviluppo sul quale fa da freno l’inaccettabile pressione fiscale, a carico di imprese e famiglie, dovuto ai debiti del sistema sanitario: bisogna proseguire con coerenze e determinazione sulla strada della eliminazione totale delle addizionali Irap e Irpef, in modo da rilanciare i consumi e dare respiro ai bilanci delle imprese. Occorre poi dare rapida attuazione a quanto stabilito nell’intesa fra imprese, sindacati e Regione, mettendo al più presto a disposizione dell’economia quelle risorse (Fondi Fas e comunitari) che rappresentano gli unici strumenti finanziari oggi sul tappeto. In questo senso, appare prioritaria la destinazione di 24 milioni di euro a favore dei confidi, per favorire l’accesso al credito delle imprese. Accanto alle azioni immediate, tuttavia, vanno individuate ulteriori misure, di carattere strategico, in grado di rilanciare le politiche di investimento, tanto nel settore industriale che in quello delle infrastrutture e dei servizi.

2) Macroregione Adriatico-Ionica, un’occasione da non disperdere Nel primo caso, prevedendo politiche attive per l’attrazione di nuovi investimenti industriali e per il mantenimento delle presenze produttive più significative in Abruzzo. Nel secondo, rendendo la nostra regione protagonista del processo di creazione della macro-regione adriatico-jonica, accanto a Marche, Molise e Puglia, in modo da superare la scarsa competitività del nostro territorio legata ai mancati investimenti sull’Alta velocità ferroviaria; o alla debolezza delle infrastrutture portuali e aeroportuali. Va inoltre rilanciato l’Abruzzo dei parchi, straordinaria risorsa per le aree interne della nostra regione. Le politiche di promozione turistica dovranno essere orientate alla riproposizione della “Regione verde d’Europa”: un marchio che fa dell’Abruzzo un unicum a livello continentale, in contrapposizione con le assurde frammentazioni del passato; una straordinaria occasione di lavoro per le nuove generazioni, un valore aggiunto per il nostro Pil, ma che le politiche degli ultimi anni, hanno colpevolmente dimenticato. In questo contesto vanno valorizzate le filiere dell’agro-alimentare di qualità e dei prodotti tipici.