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Rete Imprese Italia della Provincia di Chieti, sigla che ingloba al suo interno le associazioni di categoria Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti pronte a fare squadra su tutto quanto ruota intorno all’economia del territorio, scrive una lettera accorata al Ministero dell’Ambiente esprimendo tutta la propria contrarietà alla piattaforma petrolifera di “Ombrina Mare”.

Una presa di posizione forte che arriva a ridosso dei termini di scadenza per le osservazioni ad Ombrina Mare fissati per fine luglio.

Ebbene Rete Imprese Italia Chieti, attraverso le parole del presidente di turno Francesco Angelozzi, si dice preoccupata da una piattaforma petrolifera che promette di mettere a rischio gli equilibri ambientali, paesaggistici e turistici della provincia di Chieti considerando che Ombrina Mare, progetto a firma della “Mediterranean Oil and Gas” di Londra, dovrebbe essere realizzata in pratica di fronte a quella che è la costituenda Costa dei Trabocchi.

Da qui la levata di scudi, unanime, di Rete Imprese Italia Chieti.

“Il progetto Ombrina Mare prevede la costruzione di una piattaforma con quattro, sei pozzi, una nave desolforatore e una rete di oleodotti, a meno di 9 chilometri dalla costa. L’infrastruttura resterà nei mari d’Abruzzo- lamenta Angelozzi- per almeno un quarto di secolo a deturpare uno dei punti più belli del costituendo Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi. In nessuna parte del mondo è stata mai ancorata una nave desolforante così vicino alla costa.”

Concetti chiari avvalorati da 15 osservazioni mosse ad Ombrina Mare.

Si va, tra le altre cose, dal rischio di rilascio di sostanze tossiche in mare, all’ulteriore erosione della costa teatina senza dimenticare come il petrolio d’Abruzzo sia di scarsa qualità.

Tutte motivazioni che hanno spinto Rete Imprese Italia Chieti ad impugnare carta e penna per scrivere una lettera accorata al Ministero dell’Ambiente.

“Ombrina Mare contrasta con una visione globale e con quella che è la pianificazione prevista per la costa teatina, con la programmazione di sviluppo socio-economico scelta dai suoi abitanti e indirizzata sul turismo, sul commercio, sull’artigianato, l’ambiente e la salute. Le autorità preposte -dice Angelozzi- intervengano subito”.