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Programmare politiche attive del lavoro, rimuovere i ritardi infrastrutturali che penalizzano le attività economiche e produttive; lavorare a un piano di semplificazioni per incentivare il turismo;  sviluppare la macroregione adriatica; combattere il calo drammatico dell’accesso al credito delle aziende.

Sono solo alcune delle richieste espresse formalmente in un documento emanato dal direttivo di Confartigianato Abruzzo a tre dei quattro candidati alla presidenza della regione Abruzzo, Gianni Chiodi (FI), Luciano D’Alfonso (PD) e Sara Marcozzi (M5S) presenti all’incontro che si è tenuto nella sede dell’associazione di categoria.

Assente all’appello degli artigiani Maurizio Acerbo (RC).

“A fronte dei continui cambiamenti e della gravità della crisi occupazionale-produttiva che stiamo vivendo e con cui la regione dovrà fare i conti anche negli anni a venire – ha affermato Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo – è necessario che il prossimo governo regionale faccia da subito, con coraggio,  le scelte che il mondo imprenditoriale ha più volte evidenziato negli ultimi anni e si impegni a rispettarle, senza se e senza ma”.

Nel documento politico, approvato dai  candidati intervenuti, si chiede anche di avviare una volta per tutte la ricostruzione del territorio aquilano, garantendo una riserva sugli appalti alle imprese del territorio, una seria spending review senza tagli lineari per   ridurre la pressione fiscale, la creazione di un’unica agenzia di sviluppo regionale ed una società unica di trasporti nonché la costituzione di poli d’innovazione che sviluppino collegamenti organici tra le attività produttive e il sistema regionale della conoscenza e della ricerca.