E’ stato assegnato a Gianni Letta il primo premio “Artigenius”, riconoscimento, ideato da Confartigianato Abruzzo, che viene attribuito a personaggi abruzzesi di spicco che si sono distinti a livello nazionale e internazionale. Stamani la cerimonia di consegna del premio, alla sua prima edizione, nella sede di Academy ForMe, la più grande accademia abruzzese dei mestieri creata a Chieti dall’associazione di categoria.

Il premio è andato a Letta, originario di Avezzano, “per la passione, la ricercata sobrietà e la spiccata sensibilità con le quali ha saputo esprimere il suo impegno politico per il Paese – si legge nella motivazione – divenendo uno dei rappresentanti delle istituzioni italiane più stimati a livello nazionale e internazionale. Per aver sempre prestato la massima attenzione al tessuto economico, al mondo dell’artigianato e alle esigenze delle piccole imprese, cuore pulsante dell’Italia, senza mai trascurare l’Abruzzo, sua terra d’origine”.

La cerimonia si è aperta con i saluti istituzionali dell’assessore del Comune di Chieti Raffaele Di Felice, con quelli del presidente di Confartigianato Chieti-L’Aquila, Francesco Angelozzi, e con quelli del presidente di Confartigianato Abruzzo, Luca Di Tecco. Poi la parola è passata al Magnifico Rettore dell’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara, Sergio Caputi, che si è soffermato sul ruolo dell’ateneo e sul rapporto con il mondo del lavoro e con le associazioni di categoria. I lavori sono stati moderati dal giornalista Rai Nino Germano. Presenti in platea tanti esponenti del mondo economico, politico ed istituzionale abruzzese.

Subito dopo c’è stata la consegna del premio, insieme ad una pergamena contenente le motivazioni. A Gianni Letta è andata una scultura in pietra bianca della Majella, realizzata dal maestro Tonino Santeusanio, dal titolo ‘Atleta’. L’opera raffigura un atleta che, idealmente, simboleggia l’uomo che mette il massimo impegno per raggiungere i propri obiettivi.

“Il futuro è dell’artigiano come è delle piccole e medie imprese – ha detto Letta nel suo intervento – Il fattore che consente all’Italia di poter sedere tra i grandi della terra è il valore della creatività. Quella stessa creatività che è alla base del lavoro degli artigiani. Dobbiamo ritrovare lo spirito unitario e dobbiamo ispirarci al genio dell’artigiano, mettendo a frutto i talenti, per poter ritrovare la strada dello sviluppo e della ripresa”.

“Ricevo questo premio con grandissima emozione – ha aggiunto Letta – perché ogni volta che torno nella mia terra sento tutto l’orgoglio di essere abruzzese e tutta la voglia di ispirarmi alle virtù di questa regione, che sono consolidate e antiche. Ogni volta si riparte con uno stimolo in più, perché si vede la serietà, la sobrietà, la responsabilità con la quale gli abruzzesi fanno fronte alle difficoltà quotidiane, e la voglia e la determinazione con cui vogliono guardare al futuro. E come vogliono rinascere  dopo le ferite del terremoto e di altre vicende dolorose come quella di Rigopiano. C’è una volontà, una capacità, una serietà che fa parte del nostro carattere, della tradizione antica dell’Abruzzo e che dà fiducia e speranza nel futuro. Prendo questo premio come un impegno a fare di più e meglio per l’Abruzzo e per l’Italia”.

Ospite d’eccezione, insieme a Letta, il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti. “L’esperienza di Gianni Letta – ha detto il presidente – è un esempio prezioso di impegno politico ed istituzionale svolto con sensibilità, concretezza ed equilibrio al servizio dell’Italia e delle comunità che la compongono. Il Paese ha bisogno di intelligenza politica, di spirito di servizio, di senso delle istituzioni, di capacità di fare sintesi, con saggezza e lungimiranza, dei tanti, diversi interessi che l’Italia esprime. La politica, nel suo significato vero, nobile, utile all’Italia, è quella operosa e discreta del ‘fare’. E’ quella che si occupa di capire i problemi e di trovare le soluzioni più equilibrate per risolverli. Un po’ come fanno, ogni giorno, i nostri imprenditori artigiani, silenziosi protagonisti dell’economia reale ai quali, troppo spesso, non è riconosciuto il ruolo svolto nello sviluppo del Paese”.

Proprio su questo punto, ha aggiunto Merletti, “chiediamo alla politica il grande cambiamento, una vera e propria rivoluzione culturale. La piccola impresa deve tornare al centro dell’azione politica. Perché il futuro dell’Italia è nelle mani e nella testa degli imprenditori artigiani. Basta con gli annunci e le promesse. Noi – ha sottolineato – crediamo e confidiamo nella politica dei fatti”.

“Abbiamo deciso di assegnare il primo premio Artigenius a Gianni Letta – ha affermato il direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli – perché con il suo impegno, la sua sensibilità e la sua passione ha sempre lavorato ricercando l’opera quasi perfetta, con arte, intelligenza e sapienza, riuscendo a rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni italiane nel mondo. Caratteristiche e atteggiamenti del tutto simili a quelli che sono alla base del lavoro artigiano, cuore pulsante dell’economia italiana ed abruzzese. Di fatto Gianni Letta è un vero e proprio ‘artigiano della politica’”.

Dal canto suo, il presidente di Confartigianato Abruzzo, Luca Di Tecco, si è soffermato sul ruolo dell’associazione, con le sue 8.000 imprese e 3.000 pensionati associati, ed ha ricordato la ‘Vertenza Abruzzo’ sull’artigianato, la mobilitazione per il rincaro dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25 e, più in generale, la crisi che ha messo in ginocchio il tessuto economico abruzzese.

“Un aiuto importante alle imprese – ha affermato il presidente regionale – deve arrivare soprattutto dalle istituzioni e dalla nuova classe politica che uscirà dalle prossime elezioni, soprattutto riconoscendo il ruolo vero dell’economia pulsante della nostra regione e della nostra nazione nella micro e piccola impresa. Confartigianato Abruzzo – ha concluso – continuerà ad adoperarsi affinché vengano fatte scelte coraggiose per l’Abruzzo, senza perdere nuove occasioni di sviluppo, restando al fianco delle nostre imprese in un ruolo di primo piano e teso a preservare il nostro tessuto produttivo e il territorio ad esso collegato”.