Daniele-Giangiulli

Teramo la provincia più penalizzata

 

Nel periodo 2008- 2012 l’Abruzzo ha perso 967  giovani imprensditori artigiani,  il – 6,6% in termini percentuali.

Lo rileva l’analisi dell’Osservatorio sull’imprenditoria giovanile realizzato dall’ufficio studi di Confartigianato e presentato alla Convention nazionale dei Giovani Imprenditori dell’associazione.

Un trend, quello abruzzese, in linea con l’andamento nazionale:l’Italia, infatti,  ha perso il 16% di imprenditori under 40, con una media di 4 imprese al giorno chiuse rispetto a cinque anni prima, a causa della crisi che morde.

In Abruzzola provincia che ha registrato il calo maggiore in termini sia percentuali che assoluti è Teramo – ha affermato Daniele Giangiulli, segretario di Confartigianato Abruzzo,  con la perdita di 311 addetti nel periodo che va dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2012, di cui il 62,6% costituiti da titolari di imprese artigiane.

I giovani imprenditori – prosegue Giangiulli – sono vittime della recessione e di un sistema paese che penalizza, sotto molteplici punti di vista, chi ha il coraggio di rimboccarsi le maniche e decide di fare impresa: dalla burocrazia, che costa 31 miliardi l’anno alle imprese, al costo del denaro, alla carenza delle nostre infrastrutture, ad un fisco oppressivo.

La politica deve cominciare a dare risposte concrete ed immediate alle imprese, o il paese cadrà nel baratro.  Mi appello al nuovo Governo che si è appena insediato ed ai nostri rappresentanti abruzzesi affinchè si liberino al più presto risorse per la crescita ed il lavoro”. 

Dal rapporto spiccano anche i dati di Chieti con la perdita di 286 unità,  di cui il 66,2%  titolari di impresa. Più modeste, ma sempre allarmanti, le situazioni di Pescara e L’Aquila che hanno perso rispettivamente 246 unità (di cui il 56,9% titolari d’impresa) e  214 (di cui il 60% titolari d’impresa)  giovani artigiani under 40.

il centro 9 maggio 2013