Di Blasio e Di Marzio: “Le misure adottate sugli oneri di sistema incidono del 10% su bollette aumentate anche del 200%. Apprezziamo lo sforzo, ma non è sufficiente”

Gli interventi governativi sul caro bollette non diminuiscono la preoccupazione delle piccole imprese, ormai in ginocchio a causa degli aumenti dei costi di energia elettrica e gas.

“Le misure adottate dal governo purtroppo non corrispondono a un reale strumento di contrasto al caro energia”, spiega il presidente regionale Giancarlo Di Blasio. “Gli interventi, infatti, hanno inciso solo marginalmente sulla bolletta, perché gli oneri di sistema, annullati nel primo trimestre e ora anche nel secondo, tendenzialmente corrispondono a una media del 10% dell’intero costo. La preoccupazione per i costi energetici rimane quindi alta: i livelli raggiunti sono diventati insostenibili per il mondo delle piccole imprese”, aggiunge Di Blasio.

Quanto affermato dal presidente è dimostrato anche da alcune simulazioni fatte del CAEM, consorzio Confartigianato di riferimento per le forniture di gas ed energia elettrica, per capire l’effettivo peso dell’intervento governativo sulle imprese. Così, a titolo esemplificativo, per un’azienda produttrice di salumi che consuma annualmente 332.604 kWh con un prezzo di borsa elettrica di 260 €/MWh, il costo annuale della bolletta passa da euro 45.101 a euro 100.425. Nel calcolo si è tenuto conto dell’annullamento degli oneri di sistema incidenti per il 9,20%, questo significa che l’aumento del 2022 sul 2021 sarà del 122,7%. Se si passa invece a un panificio con 149.731 kWh annui i costi in bolletta del 2022 sul 2021 passano da euro 20.985 a euro 46.602, tenendo in considerazione l’annullamento degli oneri di sistema che incidono per il solo 9,40%. Un’azienda meccanica con 1,2 milioni di kWh annui, con l’intervento del Governo che abbatte i costi dell’8,4%, passa da un costo di euro 188.828 a un costo di euro 399.479 con un aumento in bolletta del 118,5%.

“Si potrebbe andare avanti – continua il segretario regionale Daniele Di Marzio– ma la sostanza non cambia. L’aiuto decretato dal governo, con gli attuali valori in gioco, è assolutamente ininfluente e quindi inefficace rispetto agli aumenti e alle aspettative delle nostre aziende. Insistiamo perciò nel dire che si deve trovare una soluzione per limitare il peso degli aumenti dei costi della materia prima.”
Accanto all’annuncio del governo sull’abbattimento degli oneri di sistema nella bolletta elettrica anche per il secondo trimestre dell’anno, indipendentemente dalla potenza disponibile (sopra e sotto i 16,5 kW), sembra sia stata deliberata anche la riduzione degli oneri di sistema per il gas. Viene poi rafforzato il bonus sociale per le forniture di gas e di energia domestiche ed esteso fino a giugno il credito d’imposta per gli energivori (pare alle stesse condizioni di quelle del primo trimestre 2022). Peraltro, sembra che un’analoga misura venga introdotta per i gasifori.

“È chiaro che qualsiasi intervento a sostegno delle imprese è apprezzato, siamo di fronte ad aiuti importanti in termini assoluti –prosegue Di Marzio- ma che alle singole aziende appaiono più come un pannicello caldo. A fronte di aumenti del 200% delle bollette, una riduzione del 10% sembra veramente poca cosa. Un altro aspetto -aggiunge il segretario regionale- riguarda la continua differenziazione di benefici fra chi è energivoro o gasiforo e chi non lo è: come sistema Paese dovremmo difendere e aiutare tutti allo stesso modo. Non siamo contrari alla possibilità per le grandi aziende, in determinate condizioni, di accedere al credito d’imposta, ma tale opportunità dovrebbe essere concessa anche alle aziende di piccole dimensioni. Il costo dell’energia e del gas in termini percentuali rispetto al fatturato aziendale può essere molto pesante anche per un’impresa artigiana o di piccole dimensioni”.

Confartigianato Abruzzo, quindi, non festeggia per il pacchetto di misure presentato dal governo per il secondo trimestre: “A questo punto ci si deve augurare solo un calo del prezzo importante della materia energia e gas, ipotesi inevitabilmente legata alla situazione geopolitica internazionale che vive un periodo di grandi preoccupazioni”.

Per abbattere i costi energetici ci sono però altre strade, anche se non così immediate. “Parliamo del tema della sostenibilità che, senza ombra di dubbio, coinvolgerà le piccole imprese – evidenziano gli esponenti della Federazione-. Condividiamo la necessità di puntare verso forme di energia pulita e di spingere sull’acceleratore della sostenibilità, ma per farlo – concludono- dobbiamo prima di tutto aiutare le imprese a rimanere sul mercato. Affrontiamo le cose con le giuste tempistiche”.