Nel 2012 sono 32.309.285 le ore di cassa integrazione autorizzate

Boom di ore di cassa integrazione nelle quattro province abruzzesi e mercato del lavoro sempre più in affanno.

Nel 2012 sono 32.309.285 le ore di cassa integrazione autorizzate per operai e impiegati delle aziende abruzzesi  con un aumento del 10,06%,   2.955.546 di  ore in più, rispetto all’anno precedente.

La fotografia, scattata dall’ufficio studi di Confartigianato e realizzata su dati Inps,   analizza la dinamica abruzzese della cassa integrazione guadagni  per settori produttivi e per territori.

Dalla rilevazione emerge che rispetto al 2011 il dato peggiore, come incremento percentuale, è quello del settore dell’artigianato che ha avuto un aumento di richiesta di ore di cig più che raddoppiato rispetto agli altri settori (commercio, industria, edilizia, servizi)  nelle province di Teramo (+176,8%), Chieti (+169%) e Pescara (+129%).

Nel capoluogo di regione, invece,  si registra un dato a due cifre, con un incremento del 35, 2%.
Lo studio, infine,  analizza la dinamica del mercato del lavoro nelle regioni italiane.

Gli ultimi dati disponibili con dettaglio trimestrale relativi all’occupazione in Abruzzo mostrano, al III trimestre 2012, una leggera diminuzione (-0,2%) del numero degli occupati rispetto al III trimestre 2011.

“Il nostro studio – afferma Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo – evidenzia uno spaccato della nostra economia davvero allarmante. Le difficoltà del mercato del lavoro e la prolungata condizione recessiva dell’economia – aggiunge il presidente dell’associazione degli artigiani – proiettano un’ombra anche sulle prospettive di lungo periodo. Secondo le ultime proiezioni del quadro macroeconomico della Nota di aggiornamento del Documento di Economia  e Finanze presentata dal Governo a settembre 2012 serviranno 18 anni per ritornare ai livelli di occupazione pre crisi. ”

“Basta con le misure recessive e con il tartassamento delle imprese – conclude Taffo –   ora dobbiamo tornare a crescere e a ridare fiducia ed ossigeno al nostro tessuto produttivo e restituire un futuro ai  nostri giovani”.