Nella regione operano 1.099 imprese nel settore della Comunicazione

Giangiulli: “Registriamo un calo, ma la strada è quella giusta”

 

La rivoluzione dei sistemi di comunicazione si fa sentire anche in Abruzzo, dove il 55,5% degli utenti di internet legge giornali, informazioni e riviste online (55,8% in Italia), mentre il 15,5% degli utenti legge o scarica libri online ed e-book (15,6% in Italia). La ‘rivoluzione digitale’, però, in Abruzzo riesce solo ad alleviare i duri colpi inferti dalla crisi, senza invertire la rotta: nel secondo semestre del 2015, infatti, sono attive nelle quattro province 1.099 imprese artigiane operanti nel settore della comunicazione, con una flessione, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al -3,4%, dato che colloca l’Abruzzo all’ultimo posto della classifica nazionale. I lavoratori del settore sono 1.828.

E’ quanto emerge da un approfondimento che Confartigianato Abruzzo ha condotto su un’indagine del Centro studi di Confartigianato nazionale, basata su dati dell’Istat e di Unioncamere-Infocamere e presentata nei giorni scorsi a Rovereto, nel corso del convegno ‘Da Depero al digital marketing’,

Il totale delle imprese artigiane attive nella comunicazione è così suddiviso: 356 unità, pari al 32,4% del totale, operano nelle Altre attività professionali, scientifiche e tecniche (428 addetti);  292, 26,6%, nella Stampa e riproduzione di supporti registrati (639 addetti); 186, 16,9%, nelle Attività di servizi d’informazione e altri servizi informatici (329 addetti); 134, 12,2%, nella Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (314 addetti); 65, 5,9%, nella Pubblicità e ricerche di mercato (103 addetti); 63, 5,7%, nelle Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese (111 addetti); 3, 0,3%, nelle Attività editoriali (4 addetti).

Tra il secondo semestre del 2015 e lo stesso periodo dello scorso anno, a registrare la flessione più consistente sono state le imprese operanti nelle Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese, che hanno registrato un calo del 7,4%; seguono le Altre attività professionali, scientifiche e tecniche (-4,6%) e la Pubblicità e ricerche di mercato (-4,4). L’unico settore a far registrare il segno ‘più’ è quello della Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse, con una crescita dello 0,8%.

A livello territoriale è significativo il dato registrato dalla provincia di Chieti: 355 le imprese, per un totale di 535 addetti, con una flessione, nel periodo in esame, pari al -5,3%, dato che colloca il Chietino all’ultima posizione della graduatoria nazionale. Nella provincia di Pescara sono attive 262 imprese (-2,2%; 517 addetti), nel Teramano 250 (-2,3%; 387 addetti) e nell’Aquilano 232 (-2,9%; 389 addetti).

A livello nazionale, i dati dimostrano che la comunicazione online batte quella su carta 4 a 1: nel 2014 le famiglie italiane hanno speso in telefoni, apparecchiature elettroniche e servizi telefonici 37,4 miliardi, vale a dire, in termini reali, il 256,8% in più rispetto ai 10,5 miliardi del 1995. Sempre lo scorso anno la spesa degli italiani in prodotti su carta (dai libri ai giornali, dalla stampa di vario tipo fino alla cancelleria) si è attestata a 8,6 miliardi, con un calo del 39,3% rispetto ai 14,2 miliardi del 1995. Il telefono cellulare è l’oggetto tecnologico più diffuso tra gli italiani: il 93,6% delle famiglie ne possiede almeno uno. Seguono il personal computer, a disposizione del 63,2% delle famiglie, il telefono cellulare connesso a Internet (54%), la macchina fotografica digitale (50,8%).

“Nonostante la flessione registrata in Abruzzo – commenta il direttore regionale di Confartigianato, Daniele Giangiulli – la ‘rivoluzione digitale’ sta spingendo anche nella nostra regione la creazione d’impresa: quello della comunicazione è un settore in cui spicca la presenza di piccole imprese, espressione di abilità, professionalità, creatività e flessibilità di risposta ad una domanda sempre più complessa e sofisticata. Il comparto in cui operano gli artigiani della comunicazione è in rapida espansione e le nuove tecnologie – conclude Giangiulli – rappresentano oggi forse la migliore occasione per lo sviluppo di attività imprenditoriali, soprattutto da parte dei più giovani”.

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